domenica 24 aprile 2011

Quando il giro in Ferrari costa 600.000 euro... - Motori.it

Quando il giro in Ferrari costa 600.000 euro...

Questo tipo di attività a Maranello e dintorni è piuttosto recente, ma ha riscosso immediatamente un grande successo, soprattutto tra gli stranieri. Stiamo parlando del noleggio di Ferrari (mediante aziende private) per un giro nella città dei motori per eccellenza. Un po' come il giro in gondola a Venezia.

Ma oltre alle polemiche dei residenti (che vedono le strade cittadine invase di fiammanti bolidi) e ai dubbi sulla sicurezza (i limiti di velocità stanno stretti...), il tour dell'Emilia in Ferrari può riservare delle brutte sorprese anche agli stessi clienti.

E' il caso di Alejandro Junco de la Vega, un ricchissimo uomo d'affari messicano che ha noleggiato una Ferrari 599 per dare un sapore più sportivo al suo viaggio in Italia: dopo essersi gustato un bel test drive fra i colli modenesi e bolognesi ed essersi fermato in qualche ristorante a soddisfare i piaceri della gola, l'uomo restituisce il gioiello del Cavallino Rampante e torna in Messico soddisfatto.

Ma qui viene il bello: arrivato il rendiconto della banca, De la Vega nota che il noleggiatore gli ha addebitato ben 800.000 dollari, pari a circa 600.000 euro, invece dei 7.000 euro concordati.

Immediata la denuncia all'ambasciata italiana, che giunge in videoconferenza alla polizia di Bologna, la quale si mette subito sulle tracce dell'imbroglione, un 41enne titolare dell'agenzia che noleggia auto di lusso. Avrebbe utilizzato i codici della carta di credito per simulare il noleggio di una schiera di auto di lusso di marca Ferrari, Lamborghini, Bentley e Aston Martin, che difficilmente una singola persona può noleggiare in pochi giorni.

Per il noleggiatore sono scattate subito le manette con l'accusa di indebito utilizzo di carte di credito, falsità in scrittura privata (per avere alterato il contratto di noleggio) e ricettazione. A piede libero la sua fidanzata e il fratello, accusato "solo" di ricettazione.

Gli accertamenti, ancora in corso, potrebbero fare luce su altre truffe effettuate in passato ai danni di appassionati italiani e stranieri che, magari per la piccola differenza tra prezzo pattuito e prezzo poi pagato, hanno lasciato perdere o non hanno fatto caso all'imbroglio.

di Andrea Barbieri Carones
26/02/2011


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